mercoledì 24 febbraio 2010

Trascrizioni di trascrizioni

M: «Se t’è venuta la candidite, se t’è venuta la senatorite è un problema tuo, però stai attento… ultimamente io so’ stato zitto, ma oggi mi hai riempito proprio le palle Nicò, capito?». S: «Comunque, guarda, mi dispiace…». M: «Devo aprì bocca, Nicò? Devo aprì a bocca mia? Io quando apro bocca faccio male, a seconda del male che si fa, Nicò, hai capito? Vuoi che parlo io?». S: «Io ieri ho sbagliato». M: «Non me ne frega un cazzo, a me, di quello che dici tu, per me Nicò puoi diventà pure presidente della repubblica, per me sei sempre il portiere mio, cioè nel mio cranio sei sempre il portiere, non nel senso che tu sei uno schiavo mio, per me conti come il portiere, capito Nicò? Ricordati che io per le sfumature mi faccio ammazza’ e faccio del male». Oggi sui giornali si leggono queste trascrizioni di telefonate tra tale Gennaro Mobkel (M) e tale senatore Nicola Di Girolamo (S), ambedue indagati per una quantità sterminata et milionaria di reati, truffe, malversazioni, contrabbandi, ri-ciclaggio, corruzione pazzesca, eccetera. Questo frammento sembra uscito da una fiction televisiva e però ben fatta. Oppure da un film dello Scorsese migliore, tanto che a leggerle istintivamente le ho considerate con incredulità, le ho lette come fosse intrattenimento e appunto, fiction. Ho pensato: guarda questi dialoghi come sono ben fatti, anche se forse sono un po’ troppo espliciti, forse i mafiosi calabresi non parlano così, questo M è troppo cinematografico… chi li avrà scritti? Anche adesso che li ho trascritti tendo a non crederci. Possibile che siano così bravi a costruirsi dei dialoghi da perfetti criminali e da perfetti corrotti? Hanno fatto tutto da soli, senza l’aiuto di uno sceneggiatore esperto?

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