martedì 25 ottobre 2011

Breve storia del bar Porcacci

Tempo fa la Cicciona del bar Porcacci ebbe un problema col marito, ciccione anche lui e anche lui al lavoro tutte le mattine dietro il bancone. La coppia fece il botto, lui non si vide più, lei discuteva animatamente delle sue vicende con alcune clienti affezionate e intime. Il destino ci mise il carico da dodici, perché fu proprio in quel periodo che il bar Porcacci fu scassinato e derubato di non ricordo più cosa. Il bottino fu scarso ma i danni erano gravi. Il locale chiuse per qualche giorno e riaprì che l’avevano aggiustato alla bell’e meglio.
L’architetto che in origine redasse il progetto del Porcacci, a dispetto del contesto e della clientela, fornì un’ottima prestazione e alla fine sembrava un bar fichetto (in un luogo del tutto privo di fichetti), anche se la fichetteria di riferimento di allora non è certamente più la stessa di oggi, perché oggi va un altro tipo di fichetteria, più dimessa e delabré. I padroni originari cedettero la gestione ad altri e questi ad altri ancora e così via, di passaggio in passaggio, fino ai Porcacci, che resistettero e dopo un po’ attecchirono. La loro strategia era semplice: fare spendere poco, pochissimo. Il caffè, che ancora oggi ti scende aspro lungo la spina dorsale, si pagava 0,60 euri (oggi 0,70) e tutto il resto costava in conseguenza. Quando il marito della Cicciona se ne andò (né mai più si rivide) lei andò nettamente in crisi, ma lottò. Si mise a dieta e cominciò a cercare delle aiuto-bariste. Per mesi, forse per più di un anno, si notava dietro al bancone un avvicendamento serrato di ragazze, alcune anche molto belle, che subito venivano sostituite da altre e queste da altre ancora. Intanto la Cicciona forzava quella che mi è sempre parsa un’obesità irrimediabile e costituzionale, fino a un limite impensabile: giunse sulla soglia della magrezza, vi si affacciò, ma non riuscì mai veramente a varcarla. Fu una lotta strenua, ma dette i suoi frutti, perché nel locale, o seduto ai tavoli fuori, si cominciò a vedere un tipo andante, un uomo in età belloccio e abbronzato, corpulento, con lunghi capelli grigiastri legati a coda dietro la nuca. Si capì subito che costui era il nuovo fidanzato della Cicciona de-ciccionizzata. Conseguenza immediata della presenza di un manzo in età fu la sparizione della barista carina e la sua sostituzione con una barista obesa, con occhiali e di carattere scostante: questo per stroncare ogni possibile fantasia al nuovo fidanzato. La seconda conseguenza, più a lungo termine, fu che la cicciona ricominciò a ingrassare e pure il fidanzato ingrassava. Lui se ne stava seduto gran parte della giornata al di qua del bancone, leggeva il giornale, giocava con la slot machine, oppure guardava la tv, sempre sintonizzata su Retequattro Italiauno Canalecinque. Se il manzo in età prima aveva un lavoro, e non è detto, lo lasciò presto. Ora è del tutto evidente che lui è deciso a non fare un cazzo, né davanti, né dietro il bancone, né probabilmente fuori di lì. Si fa la lampada estate e inverno e veste casual, ma con attenzione. La Cicciona ha ceduto ed è tornata alla sua antica stazza, ma deve aver capito che per tenersi il fidanzato basta mantenerlo, non occorre fare pure la dieta. L’aiuto barista, cicciona anche lei, ha intanto preso le redini del locale, così che i due fidanzati prendono fiato e al bar si vedono di meno. Il bar Porcacci è uno dei pochi che un cappuccino lo fa ancora pagare 0,90 euri. Altrove, anche in locali molto più scrausi e dimessi, è arrivato anche a 1,20.

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