domenica 17 luglio 2005
Tash blues
Sono tra quelli che vivono questi anni con la sensazione, precisa e disperante, che stia il mondo regredendo verso stati precedenti e de-civilizzati.
Sono tra quelli, pochi, che sono ancora convinti che gli strumenti di analisi più acuminati di cui potremmo oggi disporre per comprendere quello che succede, siano ancora quelli marxisti o di derivazione marxista.
Sono tra i consapevoli che la funzione disvelante del marxismo sia ancora fondamentale & impagabile, a fronte di una pars construens assolutamente improponibile, perché affossata dal suo stesso fallimento storico.
Sono tra coloro che, mentre sanno di essere ancora comunisti, sanno anche di non poterlo più essere.
Sono tra quelli che vivono questa schizofrenia in modo doloroso, senza più sapere nemmeno a chi dirlo, perché non c’è più nessuno disposto a parlarne e capace di capirne.
Sono allora tra quelli che, da comunisti, hanno visto la storia sradicare a forza il loro sogno di ottenere, per tale via, un mondo migliore.
E tuttavia sanno che quello è ancora l’unico modo serio di guardare il mondo.
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