Tra le cose che scompaiono e che, anche prima di scomparire, erano rare da trovare, annovero con rassegnazione le vere patate fritte, cioè non quelle sur-gelate, non quelle pre-fritte, non quelle confezionate e pre-condite.
Torno spesso col pensiero alla scomparsa delle patate fritte e anche alla scomparsa degli intellettuali, ma non con la stessa frequenza.
Ci sarebbero anche la scomparsa della coerenza, la scomparsa della sinistra, la scomparsa della classe operaia, la scomparsa del principio di non-contraddizione, la scomparsa del concetto di evidenza.
E poi la scomparsa della macchina da scrivere, della Fiat Cinquecento (rinata in forma di citazione), la scomparsa dei socialisti, delle lucciole, dei comunisti, dei social democratici, dei repubblicani, dei monarchici.
Più che di scomparsa dei socialisti si può parlare di una naturale evoluzione dei socialisti da craxiani in berlusconiani.
Ci sarebbero la scomparsa della piccatina al limone e del ragù, la scomparsa del cinema d’autore, della sale d’essai, della poliomielite, della difterite, del vaiolo, la scomparsa delle borse Sportsac, della Kway.*
La scomparsa della volgare parola «marchese» al posto di «mestruazioni».
E anche della parola «fesso», che non esiste più.
La scomparsa del dodo, la scomparsa della stella gemella del Sole, la scomparsa dell’acqua dalla superficie di Marte, la scomparsa, vantaggiosa per tutti, dello pterodattilo, la scomparsa del merluzzo (con speranza di ricomparsa) e del mammouth, la scomparsa dei dinosauri.
Più che di scomparsa dei dinosauri si può parlare di una loro evoluzione nelle varie specie di uccelli, esistenti e non.
Presto si constaterà la scomparsa del libro di carta, con copertina più o meno pesante e pagine da sfogliare manualmente.
Più importanti sarebbero, ma non è detto che lo siano, la scomparsa del Futuro come progetto positivo, la scomparsa delle Ideologie come case d’abitazione mentale, la scomparsa dei Progetti Politici come idee di trasformazione della società, la scomparsa della Ragione in favore dell’Emozione.
Quindi la scomparsa della forma saggistico-razionale in favore della forma narrativo-emozionale, che però non è ancora del tutto compiuta.
È anche scomparsa la Rivoluzione, in favore dell’Esistente, sono scomparsi i cessi pubblici modernisti, prefabbricati in cemento e forme curvilinee, fluenti.
È scomparsa la Lambretta, sono scomparsi i paracarri di pietra lungo le strade, è scomparso il guasto allo spinterogeno che si rimediava passandoci dentro la fiamma dell’accendino, sono scomparsi (forse) gli accendini Ronson aerodinamici.
Sono scomparse un sacco cose, migliaia e migliaia di oggetti, di prodotti un tempo comuni, familiari.
Mi domando che fine abbiano fatto, cioè dove saranno finiti fisicamente quelli che non sono stati rottamati di proposito.
*mi è giunta una e-mail di questo tenore: ti vorrei avvisare che la kway è viva e in salute. se vai da cisalfa e te la tirano appresso.
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