venerdì 4 marzo 2005

Bertinotta

Odio Bertinotti. Si è presentato al congresso del suo partito e, invece di dire - compagni ammettiamolo il sogno comunista è completamente svaporato, sprofondato sotto il peso del gulag e di molto altro – che, cazzo, settant’anni di comunismo in russia non sono pochissimi - e al sogno dell’abolizione della proprietà privata non ci crede più nessuno, et cetera, ergo abbandoniamo l’utopia comunista, salviamo il salvabile, e mettiamoci a lavorare per una società e un mondo semplicemente e realisticamente migliori e più giusti, e non è certo un compito facile vista l’aria che tira – ha dovuto invece a tutti ci costi vellicare la massa di anziani in malafede che lo segue e dire che sì, la storia farà giustizia della proprietà privata e che il Sol dell’Avvenire splende già sotto l’orizzonte, ci vorrà un po’ di tempo, ma sorgerà di sicuro. L’onestà intellettuale non alberga nella coscienza dei rifondaroli, esattamente come non alberga in quella dei diessini. La maledizione di entrambi i partiti è di non aver riflettuto sulla fine del comunismo come idea e come prassi. Gli uni, i DS, consentendo che di tutto il sacrosanto marxismo si facesse carne di porco, abbandonandosi senza un minimo di coerenza, orgoglio, intelligenza, ad atteggiamenti corrivi nei confronti della merda che governa noi e il mondo. Gli altri, i rifondaroli, facendo finta di niente davanti a una cosetta come la Caduta del Muro e la sparizione dell’Unione Sovietica e continuando come se niente fosse, anzi, giocando la loro triste visibilità politica tutta sull’opportunità che hanno di ricattare il centro-“sinistra”. Fanculo. Tocca votarli lo stesso, questo è il dramma. A meno che non te piasce Rutelli, oppure Mastella.

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