martedì 12 aprile 2005

Il CDP

Ora insistere ancora sulla questione Morte-Papa è anche un po’ una rottura di palle, però io mi domando: com’è possibile che non si veda in quelle masse di credenti una forma di sostanziosa idolatria, appena velata di cristianesimo? Possibile che non si sia percepita la recessione del dio cristiano e di tutto il suo corteggio di deità minori, a fronte della soverchiante frenesia collettiva tesa all’adorazione del Corpo Del Papa (CDP)?
E quelle invocazioni di farlo santo lì su due piedi, subito, per acclamazione, quella fretta di raccontare qui e là in maniera scomposta - e francamente comica - di questo o quel miracolo e guarigione? Il tutto prontamente riferito dalle tv, di Stato e non di Stato, de destra e de sinistra, senza un accenno di dubbio, senza una sia pur minima presa di distanza, per non dire nulla dell’assenza totale di spunti critici. Com’è possibile che un cattolico maturo, consapevole e civile, non provi imbarazzo di fronte a tutto questo, di fronte ai coretti di intonazione calcistica, agli applausi da platea catto-televisiva scesa per una volta in piazza? Com’è possibile che non ci si chieda quale possa mai essere il vero significato di questi fenomeni, e se per caso non si tratti di un sintomo, non della troppa fede ma di qualcosa di estraneo e opposto ad essa, di qualcosa che può prendere in futuro qualsiasi piega e indirizzo? Com’è possibile che un cattolico non percepisca la distanza tra queste forme parossistiche di idolatria acritica e di massa del CDP e quel tanto di serenità e silenzioso rispetto che un evento del genere imporrebbe alle cosiddette “coscienze”? È stato obbiettato che queste sono sofisticherie e rodimenti di chi non vuole accettare la “grandezza” di questo papa e il suo seguito tra i fedeli di tutto il mondo. Rispondo che francamente ammetterne o meno la grandezza è un problema che non mi sono posto neanche per un secondo: non mi è mai sfuggita la portata di un personaggio politico di tale forza, influenza, durata, prestigio, eccetera. È il tipo di risposta che le masse – che poi qualcuno pensi che “non esistono le masse” ma solo gli individui, lascia il tempo che trova e sarebbe stato divertente raccontarlo a uno come Hitler - hanno dato all’evento, che mi colpisce e mi impensierisce non poco.

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