mercoledì 22 giugno 2005

Scricchiolii

La maturità, ma direi la vecchiaia ormai, è l’irruzione del presente nella vita.
Diceva queste cose fumando sulla terrazza.
La sedia a sdraio sgangherata mostrava segni di sfinimento e scricchiolava ad ogni suo piccolo gesto.
Passavano aliscafi e scafi e gommoni.
Una specie di lunga processione. Carichi di gente. Sì.
Il passato ti produce solo rimpianto o dolore.
E il futuro non vuoi più immaginarlo, perché contiene la morte.
Non la vedi con precisione, ma è lì nascosta, acquattata da qualche parte. Aggiungeva.
Il fumo che gli usciva dalla bocca, dalle narici, si disfaceva subito nella brezza.
Fumare nel vento non gli piaceva, perché l’aria in movimento levava gusto e profumo e corposità.
Ma come fare per non-fumare?
E come non restare lì, a guardare il mare giù in basso, così lontano e opaco quella mattina, rigato di scie? La sigaretta dopo colazione lo sfiniva e lo deliziava, sempre.
Cominciava a fare caldo. Disse: devo smettere: che facciamo oggi? Oggi mare, fu la risposta.
Nella caldaccia? Aggiunse lui, subito. Sì, ribadì lei, nella caldaccia.

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