domenica 14 marzo 2010
Non so voi, ma io soffro di allucinazioni olfattive.
Mi correggo: soffro di una sola, ricorrente, allucinazione olfattiva: improvvisamente e senza alcun motivo, nei luoghi più improbabili e senza una fonte rintracciabile, né credibile, sento puzza di merda.
È come se l’avessi nel naso per un po’, poi passa.
Ovvio che certe volte, perdurando la sensazione, scopra che effettivamente sì, c’è della merda nei paraggi, di solito sotto le scarpe a stuccarne la suola de gomma.
Questo evento che si verifica ogni tanto, voglio dire la scoperta di vera merda quando sento puzza di merda, rende drammatica e prostrante l’allucinazione olfattiva: e se ci fosse merda da qualche parte qui intorno?
A lungo andare sono diventato iper-sensibile rispetto alla percezione delle molecole fecali che viaggiano nell’aria: leggo che il 3% del nostro DNA (qualsiasi cosa sia il DNA) ci serve per l’olfatto.
Pare sia una percentuale altissima, che si spiega così: per ogni odore il nostro codice genetico ha costruito uno specifico recettore.
Difficile da credere, lo so.
Dunque nel nostro naso esistono cellule specializzate per percepire solo ed esclusivamente l’odore di merda, vale a dire cellule merdo-sensibili, la cui grama esistenza è dedicata solo a questa triste segnalazione: achtung merda!
Nel mio naso da qualche anno si dev’essere verificato un evento, o una mutazione, o un impazzimento o un’ iper-sensibilizzazione o un ribellione di queste cellule condannate a vita.
Oppure il responsabile potrebbe essere quel che resta del mio cervello, e segnatamente l’area dedicata agli odori, che ossessivamente produce, anche quando non dovrebbe, l’informazione merda nei paraggi!
È a quel punto che comincio a guardarmi in giro e formulo ipotesi di possibili presenze fecali da qualche parte: sotto le scarpe, sul pavimento e dove sennò?
La tragedia si verifica quando effettivamente mi accorgo che lì con me, nella mia casa, nell’abitacolo della mia automobile, sotto un paio di scarpe con suola di gomma scolpita, si annida della merda aliena, prodotta con ogni probabilità da viscere canine: orrore.
Eppure quando cammino sui marciapiedi faccio sempre molta attenzione a dove metto i piedi.
Tuttavia, per quanto la mia ossessione mi renda guardingo fino allo spasimo, ogni tanto mi distraggo, o è notte e non vedo bene e l’Evento si verifica lo stesso: sento che il piede appoggia su qualcosa di impercettibilmente molle, come fango, ma io in quel preciso istante (gli impulsi nervosi viaggiano alla velocità della luce) so che non si tratta di fango, ma di escreto canino.
Su questi marciapiedi, in questi ultimi anni, l’Evento si è fatto più raro, per due motivi.
Il primo è la presa di coscienza dei padroni dei cani, il loro incivilmento, anche se è triste la sera osservare queste persone seguire sole e silenziose il proprio cane, inchinarsi a raccoglierne la merda appena depositata e fumante con l’apposito sacchetto de plastica.
Il secondo, più sostanziale, è che i cani che infestavano il circondario sono morti e non sono stati rimpiazzati.
Un’intera generazione di cani, tra i quali si annoverava un Rottweiler puzzolente e un enorme fantasmatico Alano Bianco, silente et pericoloso genio del male capace di sganciare da solo enormi masse di merda sempre nello stesso punto (detto l’alano point), se n’è andata all’altro mondo.
Rip.
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