martedì 7 settembre 2010

Insettume

MANTIDE_PART_1 L’avevo vista arrivare in volo ieri sera, aveva sfiorato A. mentre armeggiava con il fuoco sotto il portico, sembrava un bombardiere colpito che cerchi l’atterraggio di fortuna, era finita contro il cancello dell’Intercapedine e poi era sparita nel buio dell’interno. Verde, lunga una decina di centimetri, non poteva che essere una mantide. L’Intercapedine contiene attrezzerie agricole et dispositivi tecnologici utili alla conduzione della Casa, non è un posto gradevole, né particolarmente pulito. La mantide era finita lì dentro e ci era restata per tutto il tempo della cena.
Durante la cena la luce violenta della lampada sulla tavola aveva provocato la solita catastrofe nel mondo degli insetti volanti, il solito impazzimento di falene. Al mattino avevo comprato un corpo illuminante a basso consumo, quindi a luce tiepida, proprio per evitare la morte termica delle falene con conseguente continua pioggia di insetti morti sulla tavola e nei bicchieri e nei piatti. Succedeva però che, pur non bruciandosi, gli insetti si accanissero a scagliarsi su quella luce, alcuni lo stesso fino a morirne, altri compiendo continue spirali a salire e a scendere, posandosi poi forse per un breve riposo, sulla tavola dove stavamo cenando. Se una falena anche piccola finisce sul fiordilatte che state mangiando, vi resta appiccicata a morire nell’umido e se la togliete lascerà comunque una traccia del pulviscolo di cui ha ricoperte le ali sulla superficie candida et abbacinante del latticino, che andrà quindi lavato sotto l’acqua corrente. Volevamo solo cenare con amici e stavamo invece facendo strage di insetti. Prima, mentre A. faceva il condimento della pasta (asparagi, zucchine, menta, pecorino: ella ama le sfide gastronomiche) l’avevo sentita parlare con qualcuno, anche se non c’era nessuno. - Levati di lì – aveva detto – se ti fai male io non c’entro niente! - Eh? – Credevo parlasse con me. - Non ce l’ho con te, ce l’ho con un grillo. Non riesco a prenderlo, è sul piano dei fornelli, rischia di bruciarsi… Alla fine a detto: – Ecco, lo sapevo… si è suicidato. Arrostito. Più tardi l’avevo visto: un bel grillo nel pieno delle sue forze morto a causa di un fornello nel quale si era gettato senza una ragione apparente. La sera prima avevamo avuto a che fare con un grosso et peligroso calabrone attratto dalla luce (ucciso con un giornale), con un ragno che banchettava con un insetto sempre sul pianale dei fornelli (ucciso), con un cimicione verde del tipo che puzza (schiacciato), con una certa quantità di minuscole cavallette (in particolare con una che ha solo una zampa posteriore: è ancora lì, viva, ma immobile, sul pavimento…) e di piccoli coleotteri marroni dotati di lunghe antenne, anch’essi pazzi per la luce e particolarmente inclini a morire all’improvviso e senza una ragione apparente. Questi coleotteri sono una mia costante preoccupazione, nel senso che mi preoccupo per loro e non come mi preoccupo degli scorpioni, nel senso che mi preoccupo per noi: in particolare è un mio incubo lo scorpione-nel-letto. In campagna si vive nell’insettume, si massacrano creature complesse e del tutto innocenti senza volerlo, si è costretti a eliminare, quando ci si riesce, quelle pericolose o considerabili come anti-igieniche, tipo le scolopendre della cucina, i super-calabroni, i ragni eccetera. Insomma stamattina mentre lavoravo nel portico la vedo spuntare oltre l’orlo del tavolo smontabile de plastica, la mantide. Muoveva di qua e di la piccola testa aliena, si lisciava le antenne fragili, rosse, con le zampone anteriori, rostrate, sua arma principale. Reagiva ai miei movimenti con aggressività, cioè sollevando e brandendo i rostri anteriori verso di me, ma se mi avvicinavo troppo, allora tutta l’arroganza spariva e tendeva a scostarsi, ma di poco. È stata lì un pezzo. In questa stagione ne vedo molte, di mantidi, alcune veramente enormi e bellissime. Sempre molto statiche, stanno ferme in un punto per ore, compiendo solo piccoli movimenti. Le fotografo, ammirato dalla loro complessità e raffinatezza anatomica, ma dovrei usare un vero obbiettivo macro. Ho chiesto in giro, costa molto, ma prima o poi me lo compro.

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