mercoledì 13 ottobre 2010

Le persone_1

In certe persone leggi l’ansia di riconoscimento, leggi la tua stessa insicurezza, il tuo stesso bisogno di essere approvato, di suscitare stima, consenso, simpatia, ammirazione. Se non affetto, amore. In certe persone leggi queste stesse cose e però mascherate da qualcos’altro: è come un mettere le mani avanti, tipo un Ti dovessi da credere che io…. In certe persone percepisci altro, ma che sempre deriva da un’insicurezza come la tua, tipo Guarda che io e te non siamo uguali, siamo diversi, io sono meglio di te.
In certe persone di accorgi che c’è subito un ansia di farti sentire minore, una voglia di dimostrare che ne sanno più di te, di metterti alla prova per verificare se sei alla loro altezza, se vale la pena di parlarci con te. Altre persone vedi che hanno preventivamente bisogno di sapere chi sei, cioè se conti, se sei importante e, appreso che non sei nessuno, hanno due tipi di reazioni: si disinteressano a te, oppure si rilassano, perché anche loro non sono nessuno e almeno a te non devono dimostrare niente. Ci sono persone che le vedi tese imbarazzate sudaticce, che si impappinano, perché si sentono minori: ci sono usciti da casa in quello stato mentale e si odiano e soffrono. Altri ascoltano e tacciono, per non rischiare nulla, annuiscono tra sé e sé, per far capire che la sanno lunga, come un sottinteso Che te lo dico a fare. Altri ancora si vede che a parlare con te si stanno rompendo il cazzo, che vorrebbero parlare con quella certa persona che hanno adocchiato alle tue spalle, e quindi Scusami un attimo (e ciao). Certe persone sembrano ansiose di andare d’accordo con te, e tu con loro: ogni obiezione viene de-potenziata non appena ci si accorge che può creare uno stato di conflitto delle idee, mentre voi volete essere amici a tutti i costi. Alcuni pensano preventivamente, prima ancora di conoscerti, di sapere chi sei e cosa sei, sono quelli che ti inquadrano subito, che subito si fanno un’idea di te e si comportano di conseguenza. Molti di costoro ci tengono molto a pensarsi «Più A Sinistra» e tutto quello che dicono risente di questa supposizione: loro non ci cascano, a loro non li freghi. Certe persone sono anche molto cattoliche ma non lo dicono mai, mai trapela dai loro discorsi, perché non ci tengono a passare per cattolici in un giro di non-cattolici. Ovunque c’è sempre una gerarchia che si forma, ci vuole qualche minuto perché tutti prendano cognizione delle forze in campo e si regolino di conseguenza, poi il gioco comincia e va avanti fino ai baci finali.

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